La Cattedrale di San Pelino è posta lungo la viabilità che da ovest immetteva nel borgo abitato, ristrettosi, in età medievale, sull'estremità del promontorio occupato precedentemente dalla città romana.
Nel 1075 vescovo Trasmondo ne incominciò la costruzione, interrotta nel 1092 e completata nel 1124.
Il complesso risulta costruito da più corpi di fabbrica, caratterizzati da un grande prestigio architettonico ed artistico sia all'interno che all'esterno: la Cattedrale, l'Oratorio di Sant' Alessandro, la Torre e l'Episcopio, che oggi ospita un monastero di suore di clausura.
All'esterno il possente ed armonico perimetro della chiesa è scandito dalle absidi poste al termine della navata centrale e dei due bracci del transetto, l'insieme, con le arcatelle poggianti su animali che sorreggono le colonnine e le lastre di pietra decorate con differenti motivi, costruisce un segno caratterizzante di tutto il territorio circostante.
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La Cattedrale di San Pelino
Attraverso un portale elegantemente ornati con motivi vegetali, si ha accesso all'inteno a tre navate, di intensa spiritualità e suggestione; l'ambone di pietra, realizzato all'epoca del vescovo Oderisio di Raiano(1168-88), è uno dei più significativi esempi dell'arte romanica abruzzese. Alle pareti restano tracce di affreschi due-trecenteschi, mentre un bel bassorilievo di Madonna con Bambino, del XII secolo, rimanda echi bizantini, come nella rappresentazione conservata nella cripta della Cattedrale di San Panfilo a Sulmona.
Nell'oratorio di Sant'Alessandro gli scavi archeologici hanno riportato alla luce i resti di una necropoli paleocristiana, sorta in un'area già precedentemente utilizzata come luogo di sepoltura, come suggerisce anche il mausoleo inglobato nella struttura della Torre.
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